domenica 27 marzo 2011

Facce (da) Libro 3

Steve Cook è un vero Renaissance Man. Oltre ad essere stato responsabile della grafica di 2000AD ai tempi d'oro, ad aver fatto da mentore a Rian Hughes, Steve (visto recentemente in veste fumettistica come supporto di Brendan McCarthy su Spider-Man: Fever) è un valente fotografo e un poliedrico artista. Ideatore della mostra Alternity, al cui happening-inaugurazione ha partecipato Grant Morrison, Steve ha un archivio fotografico sterminato con protagonisti gli eroi della British Invasion, e gentilmente ci ha concesso l'uso di alcune foto per il libro Grant Morrison: All Star. Libro che ha dimostrato tutti i propri poteri psichedelici, come testimoniato dalla foto.

lunedì 21 marzo 2011

All Star fa 2.0


Chiusa la prima fase di promozione del libro Grant Morrison: All Star, culminata col successo degli incontri dedicati a Morrison nell'ambito del festival Bilbolbul, si apre un nuovo periodo per il blog.

Questa nuova iniziativa, chiamata All Star 2.0, mira a consolidare questo spazio web come principale riferimento di informazione e critica in lingua italiana dedicato all'autore scozzese. In queste pagine troveranno spazio con maggior frequenza approfondimenti, segnalazioni, promozioni, anteprime, pezzi editi e inediti a firma degli autori di Grant Morrison: All Star.

In verità, le prove generali di All Star 2.0 sono state fatte già nelle settimane passate, quando su queste pagine sono apparsi sia il resoconto degli incontri morrisoniani al Bilbolbul, che la prima recensione italiana del documentario Grant Morrison: Talking with Gods.

Nei prossimi giorni pubblicheremo un estratto dell'introduzione, a firma di Morrison stesso, di Supergods (courtesy of Bao Publishing), e un articolo inedito su The Invisibles, mai apparso sul libro e scritto appositamente per il blog.

E questo è solo l'inizio...

Quindi, non ci resta che consigliarvi di mettere tra i bookmark http://gm-allstar.blogspot.com o di abbonarvi ai feed, e di darvi appuntamento al prossimo aggiornamento.


domenica 13 marzo 2011

[RECE] Grant Morrison: Talking with Gods


Grant Morrison: Talking with Gods (USA, 2010. Colore, 80 min.)
Regia di Patrick Meaney.


Grant Morrison: Talking with Gods si inserisce nel solco tracciato dal suo illustre predecessore (nell'ambito di bio-pic fumettistiche) The Mindscape of Alan Moore nel tentativo (che, preannunciamo, è abbastanza riuscito) di restituire la cifra di una delle personalità più particolari del comicdom americano, passando non solo attraverso la sua bibliografia, ma anche per quelle peculiarità del vissuto che ne intersecano immancabilmente l'opera per formare un tutt'uno difficilmente districabile altrimenti.
Visto il titolo e il blog in cui è ospitata questa recensione, è ovvio che si stia parlando di Grant Morrison: figura che si presume nota ai lettori abituali di questo blog (e del libro il cui blog è un'appendice -infiammata- virtuale). Per coloro i quali fossero capitati qui per caso, un breve riassunto è d'obbligo. Grant Morrison è uno scrittore scozzese che deve la sua fama principalmente per essere tra i più importanti e influenti sceneggiatori di fumetti contemporanei. Esperto di magia del caos e di cultura pop, l'opera di Morrison viene declinata a partire dall'assunto che tutti questi elementi (pop, magia, fumetto) shackerati (non mescolati) diano vita a oggetti culturali in grado di cambiare (letteralmente) la vita di chi li scrive e di chi li legge. Magia o narrativa all'ennesima potenza? C'è differenza tra le due cose? Questo (e altro ancora) è l'oggetto principale della ricerca alla base del documentario che, come presumibile dai natali americani, si sofferma di più sul versante supereroico del curriculum Morrisoniano, rispetto ai suoi esordi (e successive incursioni) nella natia terra britannica.

Grant Morrison parla di Grant Morrison

Dopo un inizio zapping con una serie di dichiarazioni da parte di colleghi e amici dello scrittore, Meaney e la sua troupe ci fanno immergere tra le nebbie scozzesi, alla ricerca delle origini del mito. C'è da notare, subito, una cosa: il piglio e il ritmo con cui si cerca di ripercorrere la carriera di Morrison sono estremamente simili a quelle di Grant Morrison: All Star. Quasi come se l'unico modo per raccontare in maniera esaustiva la vita e le opere di un (sedicente) mago del caos sia quello di abbassarsi (o innalzarsi) allo stesso grado di caos organizzato. E così entrambi i lavori vanno avanti e indietro tra racconto in prima persona (di Morrison stesso), voce narrante in terza e interviste agli autori e alle persone a Morrison vicine, senza soluzione di continuità. Ma se la tecnica di narrazione è simile, già dall'inizio si nota una scollatura tra il nostro libro e la pellicola: dove noi indugiamo più sulle opere per parlare, di rimando, della vita, il documentario percorre la carreggiata inversa, lasciando più spazio ai fatti personali, come il rapporto con il padre e con lo zio, per poi ritrovarne i segni nelle opere. Un approccio comprensibile e probabilmente più coerente con il medium scelto. E in questo senso, il documentario svolge un compito complentare al saggio (e vicerversa): una combinazione dei due offre una visione esaustiva (anche a livello di curiosità e gossip) e assieme una rilettura critica di base della bibliografia di Morrison (a nostro, modestissimo, parere).

Immagine di repertorio: Morrison in concert

Così, il documentario offre paralleli interessanti tra Morrison Sr. e Flex Mentallo, e getta una luce sul rapporto tra idee, paura (della bomba: non dimentichiamoci che Morrison, nato nei '60, ha vissuto un'infanzia immerso nei timori della guerra fredda e del pericolo nucleare) e superuomini. E qui sta (e viene ben spiegata, così come lo sarà nel prossimo libro morrisoniano Supergods) una delle intuzioni che faranno la fortuna dell'approccio anti-revisionistico del Morrison "maturo": i supereroi non sono "figli" dell'era atomica ma antidoto alla stessa. Scocca la scintilla (insieme all'educazione esoterica offerta dallo zio) che farà di Morrison, anni dopo, un guru del fumetto mondiale.

Un Morrison anni '90

In generale, ogni fase della "persona" Morrison viene trattata con buon approfondimento (soprattutto nel feedback che poi avrà nelle opere dello scrittore), dalla solitudine adolescenziale all'exploit lisergico post-Arkham Asylum che porterà all'esperienza di The Invisibles, dalla depressione di The Filth alla maturità raggiunta al fianco della moglie Kristan. Unico difetto, soprattutto se chi approccia il materiale non è un esperto morrisoniano in crisi di astinenza (ogni riferimento agli autori di Grant Morrison: All Star è puramente casuale) è la quantità abnorme di infodump rovesciato sul pubblico: un'incessante sequela di testimonianze, concetti, dialoghi e battute che formano uno stream continuo (e forse un po' stancante) laddove qualche pausa avrebbe donato maggior respiro a un'opera comunque strabordante di contenuti. Una ricchezza che traspare soprattutto quando, più dei pur interessanti inserti dedicati ad amici e collaboratori (Frank Quitely e Jill Thompson su tutti) a comparire sullo schermo è the man himself, vero mattatore del film: Morrison accoglie troupe e pubblico nella sua bellissima villa centenaria situata dei dintorni di Glasgow, mostra taccuini e congegni, sciorina aneddoti e perfino un how-to basilare di magia pop, tutto in rigoroso e incomprensibile accento scozzese.

Dagli appunti di Morrison

Una visione necessaria se si vuol capire il passato, il presente e forse il futuro del mercato supereroistico statunitense. O se si è appasionati di magia, fantascienza, scrittura e pelatoni scozzesi.

Immagini tratte da Grant Morrison: Talking with Gods

lunedì 7 marzo 2011

Bilbolbul 2011: il resoconto

Dal 2 al 6 marzo si è svolta, a Bologna, la quinta edizione di Bilbolbul, festival internazionale di fumetto organizzato dall'associazione culturale Hamelin. Il ricco programma, sempre attento a presentare il fumetto di qualità, prevedeva anche due eventi strettamente legati a Grant Morrison: All Star.

Talking with Gods
Venerdì 4 marzo, alle 20:00 (con replica alle 22:15), si è svolta (con una discreta affluenza) presso il cinema Lumière una doppia proiezione del lungometraggio documentaristico Grant Morrison: Talking with Gods. A presentare la serata e il documentario erano presenti Michele Foschini di Bao Publishing, Patrick Meaney e Jordan Rennert (rispettivamente regista e produttore della pellicola, entrambi invitati dalla Bao) e, in qualità di autore di GM:All Star, il nostro Nicola Peruzzi (con Giovanni Agozzino in platea). Prima della proiezione, un elegantissimo Michele ha introdotto brevemente la carismatica (quanto enigmatica) figura dello sceneggiatore scozzese, e ha esortato gli spettatori presenti a non perdersi neanche una parola dei successivi 80 minuti, minuti che avrebbero cambiato per sempre la loro vita. Al termine della visione del documentario (che approfondiremo con una recensione esclusiva tra qualche giorno), Michele ha preannunciato il prossimo progetto Bao riguardante Morrison: l'edizione italiana (in quasi contemporanea con gli States, dove il libro non è ancora uscito) del saggio di Grant Morrison SUPERGODS, ovvero Come vigilanti mascherati, pericolosi mutanti e semidei di Smallville possono insegnarci a essere umani.
Foschini ha presentato Supergods come il testamento di Morrison sui supereroi, lascito di un uomo che, secondo le parole di Morrison stesso riportate da Michele, ha forse soltanto altri 20 anni di lucidità mentale e vede la necessità di "codificare" e spiegare perché il fumetto di supereroi può renderci persone migliori. Foschini ha letto al pubblico una piccola parte dell'introduzione (di Morrison stesso) al saggio: introduzione di cui siamo in possesso e che vi presenteremo nei prossimi giorni.

Presentazione della proiezione di Talking with Gods

Oltre a Supergods, il post-proiezione ha toccato i temi come il feedback di Morrison al documentario (con Meaney e Rennert a raccontare che sebbene il punto di vista di Morrison non coincidesse sempre con quello degli autori, lo scozzese ha rispettato la versione data dal film); l'approccio al Morrison-pensiero (Nicola Peruzzi puntualizza come, per certi versi, l'approccio del libro e del film siano molto simili) e come il Morrison-pensiero stesso, in fin dei conti, cambi il modo di vedere le cose a tal punto da spingere delle persone distanti migliaia di chilometri a dedicarsi alla creazione di opere che ne decodifichino e ne divulghino il senso.

Scrivere a fumetti
Dopo un sabato di tregua (che Giovanni e Nicola hanno sfruttato per visitare le bellissime mostre del festival), Domenica 6 marzo alle 14:15 si è svolta, presso l'auditorium della Biblioteca Sala Borsa (in Piazza Maggiore) una lunga (quasi due ore) conferenza sullo scrivere a fumetti, partendo proprio dai saggi sui granti maestri della sceneggiatura GM:All Star (su nostro Morrison) e Memorie dell'Eternauta (su Héctor Oesterheld). A portare testimonianze dirette e indirette riguardo alla vita e ai metodi di scrittura dei due grandi sceneggiatori, si sono alternati al microfono la superstar del fumetto argentino José Muñoz, lo sceneggiatore italiano (ma attivo in più di un continente) Matteo Casali e ancora il nostro Nicola, con la moderazione del noto giornalista specializzato in fumetti Luca Raffaelli.

L'incontro "Scrivere a fumetti"

In una sala gremitissima di pubblico, i quattro si sono alternati spaziando dagli esordi di Muñoz visibilmente commosso al ricordo del desaparecido scrittore argentino, all'esperienza di Casali come sceneggiatore per i vari mercati internazionali, alle tecniche di scrittura sperimentali di Morrison (scrittura automatica, sedute spiritiche, cut-up, droghe lisergiche), in un calderone di suggestioni e spunti che avrebbero comunque meritato ben più delle quasi due ore di tavola rotonda. In sala, dove accanto ad appassionati sedevano scrittori e addetti ai lavori di ogni estrazione, non sono mancati interventi di vip del calibro dello scrittore e semiologo Daniele Barbieri e dell'editor Magic Press Alessio Danesi. Quest'ultimo ha chiuso la conferenza tracciando una tangente ideale tra le divergenti e diversissime carriere dei due sceneggiatori oggetto del dibattito: sia Oesterheld che Morrison, infatti, si sono nutriti di una situazione politica svantaggiata e svantaggiante, per trarne suggestioni da rielaborare scrivendo puro intrattenimento di massa.

Un festival per tutti i palati e per tutti gli appassionati, gestito da un'organizzazione che ringraziamo ancora per lo spazio.

A presto, con tante novità e un nuovo corso per questo blog.

giovedì 3 marzo 2011

Grant Morrison a Bilbolbul raddoppia!


Oltre all'anteprima italiana del documentario Grant Morrison: Talking with Gods di cui vi abbiamo già parlato qui, il festival internazionale del fumetto di Bologna dedicherà a Grant Morrison (e agli autori di Grant Morrison: All Star) anche la tavola rotonda Scrivere a fumetti, domenica 6 marzo alle 14:15, presso la biblioteca Salaborsa.
Accanto a mostri sacri del calibro di José Muñoz, Matteo Casali e Luca Raffaelli, il nostro Nicola Peruzzi discorrerà delle peculiarità della scrittura per immagini, e nello specifico delle tecniche di sceneggiatura di Grant Morrison.

Siete tutti invitati!

mercoledì 2 marzo 2011

Facce (da) Libro 2

Steve Bunche, editor extraordinaire di The Filth ed esperto di fumetto a tutto tondo, si presta a fare da modello per Grant Morrison: All Star.
Un grazie a Steve per averci messo la faccia e per  la mole di aneddoti spassosi e ben raccontati che abbiamo riportato nel libro.